Ti guarda. Ti guarda e non ti mette a disagio. Ti guarda perché ti cerca. Non ti mette a disagio perche crede. In te. Nel tuo aneddoto, nella tua veemenza.
E, se per caso, non ti crede aspetta l'attimo dove l'utopia che ha con te divente realtà.
E, se per caso, non ti crede aspetta l'attimo dove l'utopia che ha con te divente realtà.
E ti guarda senza aspettare una risposta di te; ti guarda quando parla e quando parli. Perché quando parla fa reale anche la sua mente. La mente da dove escono le parole.
Ti guarda perche così ti sente; così lo siente. Lo sente, gli va. E quindi sente quello che guarda.
Ti guarda e protegge il momento con il suo sguardo. Magari ecco perché le macchine fotografiche volgiono essere assimilate tanto tanto all'occhio dell'uomo. Chissà? Magari "la storia" degli uomini è (esiste) quando guardano senza apprezzare, comprendere. Non ho mai visto tanto in uno sguardo. Ma, anche, mai uno sguardo mi aveva fatto sentire così "ascoltata".
Ti guarda perche così ti sente; così lo siente. Lo sente, gli va. E quindi sente quello che guarda.
Ti guarda e protegge il momento con il suo sguardo. Magari ecco perché le macchine fotografiche volgiono essere assimilate tanto tanto all'occhio dell'uomo. Chissà? Magari "la storia" degli uomini è (esiste) quando guardano senza apprezzare, comprendere. Non ho mai visto tanto in uno sguardo. Ma, anche, mai uno sguardo mi aveva fatto sentire così "ascoltata".
Piena di vortice, al gusto di miele, ho iniziato il mio giro (...)
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Oggi ho pensato
quanto mi manca stare con te
in una stanza con balconcino
finestrina
faceva troppo caldo (una bocha)
e tu mi piaci così tanto
ma avevo un desiderio folle di renderlo noto
ma avevo un desiderio folle di renderlo noto
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